Kinesiografia
CONSIDERAZIONI
Il pensiero kinesiografico nasce dalla considerazione che i movimenti mandibolari siano il prodotto e l’espressione di un’attività muscolare condizionante e condizionata dall’impalcatura scheletrica di un fragile sistema dinamico in continua evoluzione, costretto sempre e comunque ad interagire con l’ambiente esterno di cui subisce le leggi.
La kinesiografia può essere perciò definita come la disciplina che studia la funzione individuale attraverso l’analisi della cinematica mandibolare.
Utilizzando la kinesiografia si è in grado di acquisire tutte quelle conoscenze indispensabili per la progettazione di una terapia sia essa
mirata al recupero degli squilibri tra struttura (forma) e muscolatura (funzione) attraverso fasi che necessitano di una continua rivalutazione per giungere alla risoluzione definitiva della problematica esistente. Queste sono infatti rivolte non tanto all’eliminazione del sintomo, in quanto tale, bensì delle cause che lo hanno determinato.
L’abitudine di avvalersi di questo prezioso ausilio determina nel tempo l’assunzione di uno schema sia operativo sia mentale che tenga conto per qualunque intervento, anche il più piccolo, dell’imprescindibile necessità di procedere alla sua progettazione e di verificare, in tempo reale, ogni singola fase per valutare se le reazioni del “sistema globale” ricevente siano orientate verso il ripristino di uno stato fisiologico.
Possibilità permessa e realizzabile solo allorché si possieda e si utilizzi, sia preventivamente che in itinere, un sistema di monitoraggio che registri, controlli e verifichi quanto facciamo e accade in bocca.
Questa procedura deve essere posta in essere per l’intera durata della terapia, procedendo a continui controlli incrociati durante la sua esecuzione, per giungere infine ad un’armonizzazione dell’insieme, che garantisca stabilità nel tempo sia della funzione che della forma.